La Settimana Mediterranea – 7/2025
Una selezione delle letture più interessanti e utili della settimana su questioni mediterranee, locali e globali. Sezione finale: "La Canzone della Settimana"
La “Settimana Mediterranea” ritorna dopo due settimane, pausa dovuta a un misto di festività formale americana (come immagino sappiate vivo a Washington D.C., e la settimana scorsa qui si è celebrato il Presidents’ Day, in italiano Giorno dei presidenti, ricorrenza nata per commemorare il compleanno di George Washington e celebrata a livello federale il terzo lunedì di febbraio) e situazioni personali. Quindi, per questi motivi e per compensare l’assenza, questo numero della Settimana Mediterranea sarà un po’ più lungo del solito. Tantissima Giordania in questa newsletter, con focus sul progetto trumpiano su Gaza. In più, pezzi molto interessanti su Nord Africa e Golfo.
Come al solito, alla fine della newsletter trovate la “Canzone della Settimana”, questa settimana con un particolare focus arabo-indiano.
Benvenuti ai nuovi iscritti (tantissimi negli ultimi giorni). Da questa settimana ci saranno anche post-analitici più regolari, sempre cercando di scrivere e discutere di argomenti che quasi nessuno tratta in Italia.
Medio Oriente – Arab leaders gather to discuss postwar Gaza proposal to counter Trump’s ‘Riviera’ plan, Mostafa Salem, CNN
Medio Oriente – A Resurgent Trump Returns to a Turbulent Middle East, Paul Salem, The Cairo Review of Global Affairs
Israele/Palestina – The unseen map that promised to bring peace to the Middle East, Paul Adams, BBC
Palestina – Trump’s Gaza Plan is Absurd and an Affront to International Law, Eliav Lieblich, Just Security
Palestina – What Gazans Want, Scott Atran & Ángel Gómez, Foreign Affairs
Palestina – The US Plan to “Takeover” Gaza: Implications for Security and Stability in the Middle East, Ghada Soliman, RSIS Commentary, S. Rajaratnam School of International Studies (RSIS)
Giordania – What to know about Jordanian King Abdullah’s visit to Washington, Ahmad Sharawi, MENASource – Atlantic Council
Giordania – Ahead of Trump meeting, Jordan’s king calls for Palestinian state, Laith Al-Jnaidi & Ahmed Asmar, Anadolu Ajansi
Giordania – Jordanie. Le poids invisible de la Nakba sur les réfugiées palestiniennes, Victoria Brittain, Orient XXI
Giordania – Trump Should Know That Existential Threats Don’t Lend Themselves to Deals, Marwan Muasher, Carnegie Endowment for International Peace
Giordania – Jordan’s King Walks a Diplomatic Tightrope in Washington, Farah Bdour, United States Institute of Peace
Giordania – Key takeaways from meeting between Trump, Jordan’s King Abdullah, Abubakr Al-Shamahi, Al-Jazeera
Giordania – Jordan May Be Ready To Challenge Trump, Mohammed al-Arabiat, Newsline Magazine
Giordania – King Abdullah Must Show Trump Practical Arab Ideas for Gaza’, Ghaith al-Omari, WINEP Policy Watch
Giordania – Why Trump’s plans are an 'existential threat' for Jordan, Rayah Uddin, The Middle East Eye
Giordania – Jordan’s Abdullah at White House, looking down the barrel of a gun, Annelle Sheline, Responsible Statecraft
Giordania – An Existential Oval Office Moment for Jordan—and All Arabs, Rami G. Khouri, Arab Center Washington DC
Libano – Hundreds of thousands attend funeral of slain Hezbollah leaders in Beirut, The New Arab
Libano – 20 years after his assassination, Rafic Hariri's vision is finally realised, Alia Mansour, Al-Majalla
Libano – History of Lebanon, C.R. Pennell, Fanack
Marocco – The hidden costs for locals behind Morocco's urban and tourist development, The Middle East Eye
Marocco – Maroc : pourquoi la visite de Rachida Dati au Sahara occidental est "historique", L’Express
Algeria/Marocco – Maroc-France : la visite « historique » de Rachida Dati au Sahara occidental ulcère l’Algérie, Jeune Afrique
Algeria – L’Algérie très Trump-compatible de Sabri Boukadoum, Frida Dahmani, Jeune Afrique
Tunisia – En Tunisie, un nouveau rapport sur les migrants provoque la polémique, Jeune Afrique
Nord Africa/Israele – Israel and North Africa: Security challenges and strategic alliances, Amine Ayoub, The Jerusalem Post
Ucraina/Medio Oriente – Ukraine can help dismantle Russia’s influence in the Middle East, Anna Borshchevskaya, The Kyiv Independent
Arabia Saudita – President Trump’s Gaza ploy: Exercising leverage over Saudi Arabia?, F. Gregory Gause, III, Middle East Institute
Golfo Persico – Impact of the Russo-Ukrainian war on energy flows from the Arab Gulf states, Li-Chen Sim, Middle East Institute
Jihadismo – The Islamic State Is Making a Comeback, Colin P. Clarke, Foreign Policy
La Canzone della Settimana
DYSTINCT, Vishal Mishra, e Jacqueline Fernandez, Tik Tik, 2025
Dopo settimane, la canzone di Al Shami, Doctor, non è più al primo posto della selezione settimanale di Arab Sounds (per una rinfrescata su chi sia Al Shami: La Settimana Mediterranea 5).
La canzone che ha scalzato il singolo del “neomelodico siriano” cresciuto in Turchia si chiama Tik Tik ed è una collaborazione di tre artisti diversissimi tra loro per background, nazionalità e stile: DYSTINCT, Vishal Mishra, e Jacqueline Fernandez. Arab Sounds la presenta come una collaborazione “Marocchino-Indiana” ma in realtà tale caratterizzazione è riduttiva.
DYSTINCT, nome d’arte di Iliass Mansouri, è un cantante, autore e produttore musicale belga-marocchino, nato nel 1998 a Mortsel, nella provincia di Anversa, in Belgio, da una famiglia marocchina. Cresciuto nel quartiere Zurenborg di Anversa, la famiglia si è poi trasferita nel tristemente famoso quartiere di Molenbeek a Bruxelles, mentre lui ha iniziato a produrre musica andadosene ad Amsterdam. La lingua principale in cui DYSTINCT ha cantato per anni è l’olandese, mentre in questa collaborazione “globale” canta in arabo.
Vishal Mishra è un famoso compositore e cantante indiano, mentre Jacqueline Fernandez è una modella e attrice singalese, vincitrice di Miss Sri Lanka 2006. La canzone – terribile dal punto di vista musicale (parere personalissimo, intendiamoci) – è definita dai tre artisti “The Ultimate Global Collaboration”. Il pezzo, uscito da poco più di dieci giorni, ha già oltre 15 milioni di visualizzazione.
Queste collaborazioni musicali arabo-indiane sono diventate molto comuni negli ultimi anni, con pezzi che hanno sfiorato le 500 milioni di visualizzazioni su YouTube, come ad esempio la canzone Guli Mata, pubblicata l’anno scorso da Shreya Ghoshal e l’estremamente controverso cantante marocchino Saad Lamjarred, condannato per molestie sessuali in Francia nel 2023 e denunciato altre svariate volte in passato per lo stesso reato. Lamjarred ha fatto anche altre collaborazioni con cantanti indiane, ad esempio Neeti Mohan.
Ma ci sono anche esempi di omaggi arabi direttamente al mondo dell’arte indiana e di Bollywood: nel 2019, la famosa cantante franco-tunisina IN-S piazzò una hit proprio intitolata Bollywood, che ad oggi ha circa 30 milioni di visualizzazioni su YouTube (per intenderci: quasi tre volte la popolazione totale della Tunisia).
La popolarità del soft power indiano - cinema, musica - in Medio Oriente e Nord Africa è notevole, e queste collaborazioni lo dimostrano. L’India è un attore relativamente nuovo nella regione, sebbene i suoi legami con il mondo islamico siano tanti e di lunghissima durata (spesso dimentichiamo, dal punto di vista della demografia, l’India è il terzo paese al mondo per presenza di musulmani dopo Indonesia e Pakistan).
Politicamente, l’India nella regione continua a perseguire la propria agenda di totale autonomia strategica cercando di mantenere rapporti positivi con tutti, sebbene negli ultimi anni ci sia stato un certo avvicinamento ad Israele che, però, non ha mutato la sostanza delle cose rispetto all’autonomia strategica di Nuova Delhi (nota importante per molti italiani che faticano a comprendere la realtà della politica estera indiana.. e su questo ci tornerò tra qualche settimana con un qualcosa di più approfondito).
Ciò detto, dal punto di vista culturale, la fusion pop arabo-indiano è un fenomeno molto interessante, e che va osservato e monitorato, visto che potrebbe essere sintomo della creazione di legami sociali e umani più marcati e duraturi, dinamiche che potrebbero essere poi sfruttate dalla politica.
Vedi anche…
Politica Estera - The Italian Compass #5/2025
Mediterraneo Globale - Marocco, Algeria e Stati Uniti: un equilibrio impossibile sotto Trump?
Mediterraneo Globale - Trump fa sul serio sul disimpegno in Medio Oriente? Osservazioni dalle prime nomine
Politica Estera - Scriptorium Italiae #1/2025